LE
PROPOSTE DI CARITAS TICINO: UN INTERVENTO A 4 FASI
La decisione del Consiglio di Stato di finanziare eccezionalmente per il
1997 inserimenti lavorativi temporanei per i disoccupati che rischiano di finire
in assistenza, risolve le prime 3 fasi di intervento proposte da Caritas Ticino
Nel nostro rapporto "Disoccupati in fine periodo quadro" inviato al
Cantone il 15.12.96 avevamo proposto quattro fasi di intervento che permettessero,
non solo di affrontare il problema urgente dei disoccupati con periodo quadro
scaduto dei nostri PO, ma ugualmente di poter attivare in modo graduale un piano
operativo globale rispettando un ordine cronologico di priorità. Riportiamo
nei riquadri le 4 fasi di intervento proposte da Caritas Ticino per affrontare
il periodo di transizione, evitando di escludere definitivamente dal mondo del
lavoro tutte quelle persone che con interventi rapidi e mirati sarebbero reintegrabili.
La recente decisione del Consiglio di Stato permette ora di attuare le prime
3 fasi elencate qui sotto.
Fase
1: Completare i periodi lavorativi mancanti degli utenti dei PO
La prima misura proposta era di assumere nel programma di "Inserimento
occupazionale temporaneo" gli utenti dei PO che non potranno riaprire un
nuovo periodo quadro alla fine del programma. La decisione dei Consiglio di
Stato permette ora di applicare questa fase dopo presentazione della documentazione
che attesti un periodo di contribuzione maturato di almeno 3 mesi e una situazione
di disagio finanziario.
Fase 2: Completare i periodi lavorativi dei disoccupati non inseriti
nei PO
Lanciare un'azione informativa attraverso gli uffici del lavoro, le casse, i
PO, gli uffici assistenza e tutti i canali che permettono di raggiungere i disoccupati
per poter individuare coloro che potrebbero con un breve periodo di lavoro completare
il diritto a un nuovo periodo quadro. Proporre quindi a tutti di completarlo.
Nel caso si ritenesse economicamente impraticabile adottare indistintamente
per tutti questa soluzione, si tratterebbe di stabilire dei criteri di ammissione
selettivi a questo "Inserimento occupazionale temporaneo" proponendolo
solo a coloro che saranno ritenuti idonei. Un criterio, ad esempio, potrebbe
essere il limite di tempo di inserimento necessario e un secondo la situazione
familiare e i mezzi propri di sussistenza. Questa fase, dopo la decisione del
Consiglio di Stato è ora ugualmente applicabile dopo inoltro di una domanda
di assistenza nel Comune di domicilio e la dichiarazione della Cassa disoccupazione
attestante che il periodo lavorativo mancante non sia superiore di 3 mesi.
Fase 3: Far completare i brevi periodi lavorativi mancanti a coloro
che chiedono l'assistenza
Ad ogni domanda di assistenza di disoccupati saranno verificati i mesi mancanti
per maturare il diritto a un nuovo periodo quadro e se il periodo è breve
si inserirà sistematicamente il richiedente in uno dei posti previsti
come "Inserimento occupazionale temporaneo". Come per la fase 1 e
2, la decisione del Consiglio di Stato permette di applicare, secondo un piano
di azione ben definito, anche questa terza fase di intervento.
Fase 4: Uscire dall'assistenza lavorando
Creazione di nuove forme di "Inserimento occupazionale temporaneo"
della durata di sei mesi nel '97 e di un anno in seguito che permettano di tentare
il reinserimento dei disoccupati in assistenza nel mercato del lavoro e qualora
ciò non avvenisse, permettano di riaprire un uovo periodo quadro secondo
la LADI. Queste nuove misure di reinserimento, che anche Caritas Ticino sta
studiando, dovrebbero essere offerte prioritariamente a coloro che hanno a carico
dei figli e che ragionevolmente possono aumentare le loro possibilità
di reinserimento nel mercato del lavoro tramite questo periodo di sostegno in
strutture adeguate.
Uscire dall'assistenza lavorando non è facile ma collaborando fra
Cantone e Organizzazioni private, coniugando sviluppo sociale e sviluppo economico,
potranno nascere in Ticino soluzioni interessanti anche per quelle situazioni
che oggi sembrano senza via di uscita.